TERAMO – C’è un candidato particolare nel lungo elenco dei nomi che compongono le liste degli aspiranti consiglieri regionali: è quello di Davide Rosci, il giovane leader di Azione Antifascista di Teramo, agli arresti domiciliari dove sta scontando una condanna a sei anni di reclusione per l’assalto al blindato dei carabinieri negli scontri di Roma del 5 ottobre 2011. E’ candidato a Teramo nella lista “Un’Altra Regione” con Acerbo, espressione di quel partito della Rifondazione Comunista che nelle amministrative di 5 anni fa candidò Rosci al Comune di Teramo. Per lui allora la competizione elettorale fu un successo che per pochissimi voti non lo portò in consiglio comunale: fu il primo dei non eletti in una lista che centrò un seggio in assise, che fu appannaggio di Sandro Santacroce. Le vicissitudini giudiziarie – Rosci oltre alla condanna già passata al vaglio dei giudici di Appello per gli scontri di Roma, è stato processato in primo grado e assolto anche per gli scontri tra “rossi e neri” a Teramo -, non hanno scalfito l’impegno politico del giovane teramano e soprattutto la sua fedina penale, ancora immacolata. Motivo per cui è candidabile per un posto all’Emiciclo. Certo per lui, a meno di eventuali deroghe e permessi da parte del magistrato di sorveglianza o della procura romana che ne ha ottenuto la condanna, sarà una campagna elettorale più difficile dagli arresti domiciliari nella sua abitazione teramana.
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